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COMUNICATO STAMPA ANCI UMBRIA - I piccoli comuni umbri non approvano la manovra di ferragosto

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Giovedì 25 Agosto 2011 16:58

[25.08.2011] -  Si è svolta stamattina la riunione del Coordinamento dei Piccoli Comuni dell?Umbria allargato alle Amministrazioni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti (Lisciano Niccone, Monteleone di Spoleto, Paciano, Parrano, Poggiodomo, Polino, Preci, Santa Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera) guidata dal Coordinatore Giuseppe Chianella, Sindaco di Avigliano Umbro e con la presenza del Vice Presidente ANCI Stefano Bigaroni, Sindaco di Narni, per affrontare l?ultima manovra economica, in particolar modo i suoi effetti sugli Enti Locali umbri, ma più specificatamente, sui comuni sotto i 1000 abitanti.

Alla luce di tale manovra i Comuni dovranno sicuramente ridurre i servizi ai cittadini e nel contempo aumentare la pressione fiscale, tutto questo per rispettare il saldo di bilancio imposto dall?ultima misura.

L?ANCI Umbria è consapevole della grave crisi che sta attraversando il paese, ma tale provvedimento danneggia ulteriormente i bilanci degli Enti Locali, negando i servizi fondamentali, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, che peraltro sono colpite anche direttamente, da una serie di misure socialmente insostenibili. In un anno sono state ben tre le manovre tutte caratterizzate dai tagli dei bilanci, alle Regioni e ai Comuni, mentre sono stati marginali gli interventi per ridurre la spesa a livello centrale.

?Meno sociale quindi, quasi nessun investimento, sforbiciate al trasporto pubblico, scuola e formazione, per non parlare di vita culturale e tutela del patrimonio artistico?.

A questo si aggiunge il grave ed inaccettabile articolo che prevede la eliminazione di Giunte e Consigli comunali, infliggendo così un colpo mortale ad una straordinaria rete di partecipazione democratica, di volontariato civico, di impegno per la propria comunità, della coesione sociale, per la promozione e il sostegno dello sviluppo degli Enti: in sostanza la scomparsa dei Piccoli Comuni. Si vogliono nascondere dietro alla cortina fumogena delle 54.000 ?piccole poltrone? d?Italia da eliminare, i veri sprechi dello Stato centrale.

Per i Sindaci è intollerabile l?equiparazione degli organi istituzionali del Piccolo Comune come centri di costo esorbitanti, valutati come ?importanti? tagli dei costi della politica. Da una verifica capillare, infatti, attraverso tale provvedimento si avrebbe un risparmio complessivo per l?Umbria, non superiore ai 35.000,00 ? annui, ovvero un risparmio per ente di circa 3.500,00 ? annui. 

Sul tema del riordino sarebbe più saggia un?analisi generale della forma di Stato e di Governo in Italia, evitando decreti spot, diretti ad eliminare irrazionalmente Enti e Istituzioni e che non farebbero altro che indebolire la struttura generale dello Stato; provvedimenti che si fanno rientrare nell?ambito delle manovre Finanziarie e non in un contesto di vera e propria riforma istituzionale. Partendo dal ruolo cardine dei Comuni si potrebbe invece affrontare e risolvere anche il serio dibattito sul Codice delle Autonomie Locali.

Per ribadire con forza che la manovra è ingiusta e sbagliata, e che le Istituzioni locali possono e devono essere il perno della ripresa, ci sarà a Milano il 29 agosto prossimo una manifestazione dei Sindaci dei Piccoli Comuni e, a Perugia il 23 settembre il Consiglio nazionale ANCI.

Il Presidente ANCI Umbria Wladimiro Boccali ha anche chiesto formalmente un incontro ai due Prefetti delle Province di Perugia e Terni per esporre e valutare insieme i rischi ai quali i Comuni umbri saranno esposti.

In vista del prossimo Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, Anci Umbria oltre a manifestare la propria contrarietà al decreto 138/2011 chiederà la soppressione degli articoli 15 e 16 del Titolo IV del Decreto. 

Anci Umbria

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