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Approvato il bilancio consuntivo 2013 - avanzo rilevante superiore a 107.000 ? - Discorso di commiato del sindaco Pattuglia

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Giovedì 01 Maggio 2014 00:34

Il bilancio consuntivo 2013 è stato approvato, nell'ultimo consiglio comunale, con 5 voti favorevoli (maggioranza) e uno contrario (Buconi), assenti i gruppi Di@logo (capogruppo Garofani Paolo)  e ?Monteleone Unito per il Rinnovamento?  (Capogruppo Dore Loretta). L'ultimo consuntivo dell'amministrazione Pattuglia si chiude con un ampio avanzo d'amministrazione pari a 107.762,10 ?. A tale risultato si perviene attraverso i seguenti schemi:
Gestione di competenza
Totale accertamenti di competenza 2.028.440,58
Totale impegni di competenza 1.984.138,30
SALDO GESTIONE COMPETENZA 44.302,28
Gestione dei residui
Maggiori residui attivi riaccer tati ----
Minori residui attivi riaccer tati 2.478,99
Minori residui passivi riaccer tati 4.828,76
SALDO GESTIONE RESIDUI 2.349,77
Riepilogo
SALDO GESTIONE COMPETENZA 44.302,28
SALDO GESTIONE RESIDUI 2.349,77
AVANZO ESERCIZI PRECEDENTI APPLICATO 38.745,00
AVANZO ESERCIZI PRECEDENTI NON APPLICATO 22.365,05
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 2013 107.762,10

Il sindaco, Mario Pattuglia, in apertura  ed in  chiusura del proprio intervento, ha tenuto anche un discorso di commiato; si riporta perciò  la parte iniziale e finale della relazione politico-amministrativa di bilancio consuntivo 2013 che contiene alcune riflessioni di chiusura di una lunga esperienza amministrativa: "Cari consiglieri, Quello che ci apprestiamo a valutare è l?ultimo bilancio di questa consigliatura. Prima però mi corre l?obbligo ed il piacere di tenere un breve discorso di commiato. La maggior parte di noi non si ricandideranno, e faccio un sincero in bocca al lupo a coloro che hanno il coraggio di apprestarsi ad affrontare altri 5 anni in cui le difficoltà per gli enti locali purtroppo aumenteranno. Non faccio il solito lamento dell?amministratore, ma le prospettive per l?Italia non son delle più rosee, e la lunga  esperienza mi insegna che, nelle crisi, il primo ad essere colpito è il sistema delle autonomie locali e di conseguenza i cittadini. Prima di affrontare il bilancio non sorvolerò certamente su tre punti: il referendum da poco tenutosi, le lettere anonime ed i miei anni in comune. REFERENDUM Con gli altri sindaci dei comuni vicini abbiamo affrontato, con la proposta di fusione, una sfida di modernità che non è stata recepita dalla popolazione. In questi casi occorre  elaborare un  mea culpa ragionato. L?idea era sicuramente buona, ma non è stata proposta  con i termini e le tempistiche giuste. Detto ciò non mi pento di aver fatto confrontare i nostri cittadini sul tema della fusione per due ordini di motivi: 1)                       Non potevamo rischiare di rimanere fuori un processo che, se accettato dalle nostre popolazioni, avrebbe portato ad una seria riorganizzazione delle macchine comunali,  avrebbe dato linfa vitale ai nostri bilanci e ci avrebbe esentato per alcuni anni dal patto di stabilità. 2)                       Il secondo ordine di motivi è rappresentato dal fatto che la campagna referendaria ha fatto nascere nelle nostre popolazioni un nuovo civismo e delle forti spinte motivazionali ad occuparsi della cosa pubblica, in controtendenza al dato nazionale, proprio nel momento in cui è forte la disposizione a ritirarsi nel proprio particolare. Questo fatto è di per se positivo, spero che venga ben sfruttato e non sia strumentalizzato. Auguro a chi verrà di trovare le migliori soluzioni per adempiere, in maniera  positiva,  agli obblighi di legge che impongono, entro pochi mesi, di mettere insieme e convenzionare quasi tutte le funzioni fondamentali dei comuni. Sto parlando di servizi associati, poiché le unioni di comuni ritengo siano enti che si sovrappongono ai comuni stessi, difficili da gestire, con costi aggiuntivi rilevanti e poco funzionali. Per verità anche le associazioni  sono state create per gestire entità semplici e non complicate, quali possono essere 9 funzioni su 10 dei vari comuni: ma fra i due è il minore dei mali. L?ambito su cui lavorare evidentemente è sempre l?Alto Orvietano, ma ciò non esclude di creare sinergie, anche a macchia di leopardo all?interno di questo ambito, con comuni diversi,  secondo le funzioni che si intendono convenzionare. LETTERE ANONIME In questi anni, una delle piaghe a cui è stata chiamata a far fronte l?amministrazione e la nostra piccola comunità, è quella rappresentata dalla dilagante e deprecabile pratica delle lettere anonime, che hanno colpito indiscriminatamente i nostri cittadini. Purtroppo la storia ancora non è finita. Abbiamo cercato, in questi 5 anni, di dare risposte per porre un freno al proliferare della inqualificabile pratica. In questa ottica sicuramente è stata efficace la regolamentazione del protocollo data da questo consiglio. Ma molti danni sono stati fatti,  ed il nostro tessuto sociale si è in parte lacerato. Debbo dire, che a fronte di più di 60/70 denunce, con altrettante ordinanze di demolizione,  su 700 famiglie, (quasi il 10% della popolazione) la nostra cittadinanza non ha reagito, finora, con isterismi al di sopra delle righe. La risposta regolamentare sopra accennata ha funzionato: dal  2011 infatti la pratica si è fermata. Ma il periodo 2010-2011 ha portato tali sconquassi di cui ancor oggi si sentono strascichi dolorosi. Spero che la prossima amministrazione chiuda definitivamente questo doloroso capitolo della storia monteleonese,  non nuova purtroppo a lettere anonime od a problemi generali che riguardano annessi agricoli. Ricordo, a tal proposito, che un mio predecessore, negli anni ?90, fu investito della problematica delle baracche sull?intero ambito comunale. Anche in quel caso le ripercussioni sociali si sentirono per anni. Finisco su questo aspetto con una riflessione. E? vero che il controllo edilizio  spetta al comune, ma prima della repressione occorre che il legislatore regionale si esprima in maniera chiara sulla possibilità di poter realizzare  manufatti, in zone agricole, che servano in primis per il sostentamento della nostra piccola economia, basata ancora molto sull?agricoltura, specialmente in tempi di crisi. Una norma in tal senso, non è riuscita a passare in consiglio regionale per veti incrociati, ma dovrebbe essere ripresa prevedendo  la possibilità di realizzare minime cubature (20/25 mq massimo), realizzate con specifiche modalità costruttive su tipologie edilizie predefinite dal legislatore per tutti i piccoli proprietari in zone agricole; questa sarebbe la soluzione di tutti i problemi di abusivismo e, di riflesso, di risanamento e riqualificazione del territorio. I MIEI ANNI IN COMUNE Era il 1980, sono passati ormai più di 34 anni,  quando, con una lista social-comunista con a capo il sindaco Moretti Paolo, per la prima volta, ho messo piede in questo comune, con spirito di servizio, lo stesso spirito che in tutti questi anni mi ha animato. Ho vissuto le esperienze di tre sindaci, Moretti, Timitilli e Sorci, con i quali, dopo i primi 5 anni da consigliere, ho rivestito le cariche di assessore e vicesindaco, e per questo li ringrazio della fiducia accordatami. Poi è stata la volta di me stesso quale primo cittadino per altri 10 anni. Debbo dire, con onestà, che sono stati anni per lo più costruttivi, anni in cui era un piacere, governare a diversi livelli (consigliere, capogruppo, assessore V/sindaco e sindaco) e farlo in maniera quasi gratuita, almeno fino al 2000. In questi ultimi anni la storia è molto cambiata. Lotte politiche, interne ed esterne, lettere anonime, comuni che diventano esattori in nome e per conto dello stato, risorse sempre più esigue, norme statali e regionali a volte incomprensibili, patto di stabilità esteso anche ai piccoli comuni, ed infine, ma non per ultimo, una tensione sociale generalizzata dovuta ad una crisi economica che scarica sugli enti locali le tensioni maggiori. Questo succede perché i sindaci e  gli amministratori comunali possono essere raggiunti facilmente dai cittadini, e su di loro si scarica tutta la tensione creata anche da altre autorità istituzionali e  governative; più difficile è farlo con il preseidente della provincia, ancor più difficoltoso con il presidente della regione e così a salire la scala gerarchica. Ciò ha cambiato il  rapporto di tutti noi amministratori con l?agire quotidiano e l?amministrazione della cosa pubblica. In sintesi, se avessi dovuto fare il terzo mandato, mi sarei dato scherzosamente per malato e non è un caso che tutti i sindaci che avrebbero avuto l?occasione di farlo nel nostro territorio: io, Francesca Valentini di San Venanzo, Rocchigiani di Allerona e Lisei di Montecchio, lasciamo volentieri il passo ad altri. Ma non per questo mi disinteresserò della ?res publica? che invece continua ad interessarmi e non potrebbe essere diversamente, altrimenti avrei gettato 34 anni della mia vita e così non è. E? bene quindi che alla vita civile attiva si avviino anche le giovani generazioni e questo deve avvenire linearmente senza dover ?uccidere il padre? per raggiungere l?obbiettivo, come mi capitò di suggerire ad un giovane, che si stava affacciando alla politica, qualche anno fa. No, mi sbagliavo: i padri debbono farsi da parte autonomamente, con le proprie gambe. Ritengo anche che sia un grave errore cercare di influenzare le nuove leve: esse devono agire autonomamente perché, per imparare, ognuno deve sviluppare la propria azione facendo gli errori che noi tutti abbiamo fatto. Gli ex sindaci sono le memorie storiche dei comuni, nulla più. Oltre a ringraziare i sindaci con i quali ho collaborato, mi sento in dovere di ringraziare anche i consiglieri e gli assessori che mi hanno coadiuvato a volte anche di minoranza. Non ne faccio altri nomi  delle minoranze, per non lasciare nessuno, ma voglio ricordare con piacere: Velio Cecchini, Fernando Costantini, Enrico Paraciani, consiglieri di minoranza con i quali ho collaborato egregiamente nella precedente consigliatura. Così come voglio ricordare e ringraziare il mio ex vice-sindaco Laura Crescenzi e l?assessore Angela Ciampani. Per quanto riguarda l?amministrazione attuale, oltre la giunta, con Corradini e Parretti (con la sua immancabile discussione introduttiva, ogni riunione di giunta, intorno alle problematiche della  nostra protezione civile), ricordo e ringrazio  con piacere ed affetto, il consigliere di maggioranza sempre presente, Cinzia Piccini, oppure la dott.ssa Alessandra Amori, che tanto ha fatto per la scuola, le manifestazioni e la cultura. Mi spiace molto che non abbiano voluto ricandidarsi. Altrettanto dicasi per il nostro presidente del consiglio, avv. Maurizio Lombroni grazie al  quale ho vinto più di una scommessa con i molti e feroci suoi detrattori iniziali, che dopo cinque anni sono divenuti suoi ammiratori tanto da chiedermi di intercedere per una sua ricandidatura. Durante questo mandato ho avuto anche molti dispiaceri, il più grande  è stato probabilmente il distacco di due consiglieri di maggioranza, Walter e Paolo. Il ringraziamento va anche a loro per il sostegno iniziale e l?appoggio sostanziale successivo di questi ultimi anni, negli atti che contavano. La minoranza rappresentata dalla dott.ssa Dore è stata dura nella forma, ma a ripensare bene non nella sostanza; forse se fosse avvenuto il contrario avremmo collaborato meglio ed avremmo fatto di più per il nostro paese. Dell?altra minoranza permettetemi di ricordare fraternamente, nonostante tutte le battaglie che ci siamo fatti ormai da 10 anni, l?amico Danilo Buconi. Finisco questo mio commiato con il ringraziamento al segretario comunale, avv. Minardi ed ai dipendenti. Non sempre sono stati facili i rapporti, specialmente in questo mandato elettorale, ma alcune figure non sono mai venute meno, neanche nei momenti di maggiore criticità. Del resto come potrebbe non essere così; al di là delle incomprensioni, con molti di loro, in questi anni ho passato migliaia di ore a parlare e non solo a delle soluzioni da prospettare ai problemi del nostro comune....." ................................................................................... "....Termino ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo positivo andamento dei bilanci in questi 5 anni, pur in presenza delle forti difficoltà economiche che ormai attraversano gli enti locali e la società italiana ed in presenza di difficoltà aggiuntive che vive  il nostro ente. L?andamento positivo dei nostri bilanci  dimostra che i fondamentali di questo comune ci sono tutti. Di ciò ringrazio questo consesso, il suo presidente, la giunta, i dipendenti, i responsabili di servizio, ed in questo caso in particolare la nostra ragioniera Patrizia Roncella, il segretario comunale ed il   revisore dei conti dott.ssa Capponi. A fronte di tali dati, la prossima amministrazione, non dovrà preoccuparsi tanto del  bilancio, ma dovrà imparare meglio di noi a far  squadra, al suo interno e soprattutto dimostrarlo verso l?esterno: i nostri concittadini richiedono questo sforzo. Spero vivamente che, anche coloro che non siederanno in questi banchi nella prossima consigliatura, abbiano imparato la lezione civica che viene dall?impegno amministrativo e portino con se, nella vita comune, la consapevolezza della difficoltà dell?amministrare, come bagaglio personale prima che pubblico. Come mio ultimo intervento rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i cittadini che per 34 lunghissimi anni mi hanno supportato e soprattutto sopportato dandomi la loro fiducia. Molte volte non sono stato all?altezza del mio compito, ma sono comunque felice e commosso perché ho svolto i miei uffici sempre rivolto al bene generale. Ho compiuto una lunga traversata che termino, in pace con la mia coscienza. Buona fortuna a tutti

IL SINDACO

Mario Pattuglia

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